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giovedì 11 marzo 2010

Il mio canto libero ... lettera di un genitore.

Giovane atleta, non so se tu sia reale o virtuale, però ho sentito il dovere di scriverti per rassicurarti e farti capire che come è difficile essere figlio lo è anche essere genitore.
Un genitore sai, cerca di vedere nel proprio figlio un altro individuo rispetto a sé, con una sua propria personalità . Ed è bello scoprire ogni giorno che, da un gesto , da una risposta, da un atteggiamento , il figlio che hai davanti , sta crescendo , fa delle scelte proprie, che magari non condividi , ma che rispetti proprio perché vedi che … comincia a “ volare”!!! Nel caso tuo , direi a nuotare, perché praticare uno sport duro e faticoso come la pallanuoto non è da tutti e bisogna avere una grande forza di volontà e tenacia per mantenerne viva la passione. Sì , è proprio una grande passione quella che ti fa sopportare le sconfitte, i malumori, le presunte ingiustizie che magari percepisci da una risposta brusca del tuo allenatore o da un arbitro . Sì , una grande passione, come quella che porta me sui gradoni della piscina, col caldo e l’umidità che mi attanagliano la gola, ma che comunque non mi fanno rinunciare, perché mi permettono di vedere l’ energia e l’impegno che metti nell’arrivare vicino alla porta o nel fare quel passaggio al compagno che ti chiama dal lato opposto della vasca. Ci riesci…? Non ci riesci ? Questo non ha importanza, perché sai di aver dato comunque il massimo , per la tua squadra e per te stesso, che stai formandoti nella mente e nel corpo. Sai, insieme alla famiglia e la scuola ogni genitore cerca tra le numerose Agenzie Formative quella che meglio possa sviluppare l’indole del proprio figlio . Vedi, anche lì andiamo per tentativi … può essere la scelta giusta ?… Può non esserlo? Quello sarai tu a deciderlo . Ma fondamentale è , se questa Agenzia (nel caso nostro , la società sportiva) ti permetterà di formarti … se ti trasmetterà regole chiare , ruoli ben distinti, la correttezza e quella sana competizione che ti dovrebbe portare a vedere il ragazzo dell’altra squadra, non come “il nemico da sconfiggere ”, ma come
“l’ avversario da battere” e solo attraverso una valida strategia . Io spero che questi valori la tua Società te li trasmetta e, permettermi di dirti , che se dagli spalti senti un genitore urlare un po’ troppo o dire una parola contro quell' arbitro che ti ha “ castigato”, sappi , che quel genitore è lì per te , che ti vuol bene e partecipa alle tue vittorie e alle tue sconfitte. Che ha sentito prima di te il boato del pubblico e ha sofferto e gioito come te con i suoi compagni di squadra. Ricordati quindi che quel
“ giurassico” c’è … e ci sarà sempre … magari battendoti una pacca sulla spalla o dicendoti semplicemente “Beh, sarà per un’altra volta…” ma sempre acclamando a gran voce “Forza, siete grandi!” …È proprio così… siete grandi… è duro ammetterlo …Tu bambino di ieri stai lasciando il posto all’atleta completo del domani….

Maria Vittoria Nardini

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Carissima Tata, nella tua dolcissima lettera ho ritrovato le sensazioni di una mamma che si pone tante domande nell'accoggersi che il suo pulcino sta diventando un uomo.E' un momento bello ma nello stesso tempo doloroso.Il distacco...Già provato.....non una ma due volte. Mi sono sinceramente commossa. Ti sono vicina. Bacioni Antonella

Archipedro ha detto...

Bella lettera! Brava, siamo in sintonia...

Figli e sport

pallanuoto ha detto...

Trovare persone con cui condividere valori è cosa rara,pensare al plurale e non essere individualisti è difficile. Simone ha radici ben salde, l'acqua gli scivola addosso, l'educazione che gli avete dato è la sua pelle. E'un ragazzo in grado di fare le sue scelte e di...cantare, o meglio, nuotare liberamente.
Laura D.M.